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Dettaglio documento pubblicato n. 579
 
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Data: 29/01/2009
Destinatario: SINDACO DI ROMA - COMANDANTE POLIZIA MUNICIPALE DI ROMA - VARI QUOTIDIANI
Descrizione: POLIZIA MUNICIPALE ARMATA
   
Dettaglio:
Al Sindaco di Roma - Al Comandante della Polizia Municipale ARMI ALLA POLIZIA MUNICIPALE: Più leggo i quotidiani in questi giorni, e più mi rendo conto che si è “corso troppo”, nel mettere a votazione questo complesso tema, il quale dovrebbe, secondo molti, decrementare il livello di insicurezza degli stessi operatori della polizia municipale, e quella degli stessi cittadini romani. Non desidero commentare le scelte, queste sono scelte, che personalmente definisco “politiche”, e siccome il 54% dei cittadini romani a votato democraticamente Gianni Alemanno a Sindaco di Roma, il restante 46% ha il dovere, in democrazia, di rispettare (anche se sottolineandone i lati critici) la Maggioranza, magari cercando anche di dare alcuni “buoni consigli”. Di certo l’attuale Maggioranza se ne assumerà tutte le responsabilità e ne risponderà in futuro ai cittadini di Roma delle scelte fatte. 1) cosa vuol dire “esclusivamente per difesa personale “ ? – mettiamo il caso che un operatore della Polizia Municipale veda compiere una rapina o uno scippo a danno di un cittadino; cosa fa costui, grida al ladro….al ladro…; o immobilizza il delinquente intimandogli con l’arma di fermarsi, magari anche sparando (speriamo in aria) visto peraltro che lo stesso operatore municipale non è minacciato, e pertanto non può giustificare la legittima difesa; 2) sono già state predisposte e rese efficienti le numerose armerie che serviranno per depositare dopo il turno di lavoro la propria arma ?; o queste seguono lo stesso operatore che magari la custodisce in un semplice cassetto di casa, e quindi in luogo non tecnicamente idoneo; a meno che, lo stesso, non abbia la sua armeria blindata in casa. Quante armi circoleranno nella città se la delibera andrà in porto e con quale garanzia di “sicurezza” ? ( in questo caso la parola SICUREZZA rende ragione del suo utilizzo); e quando lo stesso operatore di polizia municipale è fuori casa a passeggio con la propria famiglia l’arma, la porta con se ? 3) giusto l’obiezione di coscienza, ma questa si ripercuoterà sulla carriera, o sul giudizio finale dei superiori, quando si dovrà parlare di aumenti salariali, promozioni o quant’altro ?, non si pensa che potrebbe innescare una “disparità” nell’ambito della stessa posizione lavorativa ? 4) non voglio poi pensare alla idoneità fisica all’utilizzo di un arma, e all’addestramento che, oltre a costare non poco alla cittadinanza, toglierà decine e decine e decine di operatori della polizia municipale dalla strada, peraltro il loro primario luogo di intervento. 5) Allora, giusto lo spray urticante, il manganello e magari un telefono cellulare di servizio e lasciare fare il poliziotto da chi ha scelto di fare il poliziotto e non il Vigile Urbano, altra cosa. Personalmente, credo che qualcuno dovrà riflettere molto e a lungo, prima di portare al voto la soluzione così come appare prospettata dai quotidiani, in Aula Giulio Cesare, occorre molta prudenza. Armare non significa inibire la violenza, anzi credo proprio il contrario, anche perché la “delinquenza” è molto più rapida e pratica nell’ organizzarsi, che una elefantiaca Amministrazione, anche se dotata di tanta buona volontà. Io penso fortemente, e con molta preoccupazione invece, anche al grado di rischio in cui mettiamo centinaia di uomini e donne che hanno scelto nella loro vita di fare semplicemente il Vigile Urbano, e non lo sceriffo. Cordialmente Mario Remoli
   

 
 

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