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Alla luce di quanto è emerso nella commissione del 27/01/99, nella quale i tecnici progettisti del Comune hanno illustrato interamente il progetto che oggi andiamo a votare, nessun componente della commissione ha espresso il suo parere rimandando ad oggi le proprie considerazioni, da ciò mi sembra di capire un profondo dissenso anche nell’ambito della stessa maggioranza sul progetto medesimo,solo il collega consigliere Cimmino ha espresso una sua opinione sulla proposta che merita senza ombra di dubbio alcune serie riflessioni e ripensamenti da parte di tutti noi.
Ritengo personalmente che questo argomento per la complessità del suo insieme sia stato poco trattato, anzi posso dire con certezza insoddisfattamente trattato, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista di reciproco scambio di opinioni e pareri, sia dal punto di vista della documentazione scarsissima fino a ieri scarsa fino ad oggi.
Non c’è stato da parte del l’amministrazione centrale nessuna volontà di affrontare e discutere il problema se non negli ultimi giorni, pochi per la vastità e la complessità della materia.
Qui un invito al presidente di farsi portavoce ancora una volta di questo ormai conclamato modo di porsi da parte dell’amministrazione centrale nei confronti delle circoscrizioni.
Tutte queste circostanze hanno di certo irrigidito notevolmente l’intera vicenda, rendendola non facile da “digerire” sotto alcuni aspetti, certamente comprensibili,
certamente complessi.
L’impossibilità di dibattito e di entrare in merito al progetto ha reso questa proposta alquanto aspra, mascherando in realtà le possibilità positive dell’intera operazione.
Occorre a mio avviso vedere la vicenda e lo sviluppo di quanto oggi si vota in una prospettiva futura, in un prospettiva di mutamento dell’intera area della Tiburtina.
Ci sono due temi trainanti e principali nell’intera vicenda nei quali occorre calarsi con due prospettive diverse, uno è di natura tecnica, l’altro di natura politica.
Tecnicamente posso senza dubbio affermare che il progetto, così come mi è stato prospettato è da correggere in alcuni punti, ( ringrazio per questo la consigliera Irene Ortis dei Verdi), la quale mi ha permesso con la sua esperienza di evidenziare nel lato progettuale alcune significative modifiche da apportare sul piano del progetto abitativo.
1 - eliminare dal progetto i due blocchi di costruzione uno di fronte all’altro che chiudono il complesso edilizio quasi a muro, impedendo che vi sia nell’intero complesso ariosità.
2 - prolungare la strada monca del già costruito, permettendo un collegamento della stessa con Via Marco Simone, tanto da favorirne un flusso di uscita dalla zona.
3 - procedere alla realizzazione delle strade considerandole strade di quartiere e di viabilità interna con una larghezza massima di 9/10 m e non da come si evidenziano, strade di lungo scorrimento.
4 - l’indispensabile progetto e realizzazione del prolungamento della metropolitana B fino a Settecamini e azzarderei oltre fino a Setteville di Guidonia, questo per permettere un maggior flusso flusso e utilizzo della stessa da parte di tutta l’interland adiacente.
Il secondo aspetto è quello di natura politica, senza dubbio dobbiamo avere come amministratori e come politici una ottica più ampia e una lungimiranza più arguta, occorre vedere il progetto proiettato nel futuro e non a domani.
Qui mi rivolgo ai miei colleghi di opposizione, occorre vedere politicamente più avanti del nostro naso, percepire quali grandi cambiamenti apporteranno sul nostro territorio lo
S.d.o., il Polo Tecnologico, la Cittadella della piccola e media impresa, l’Agenzia satellitale, il Centro Agro Alimentare.
Questi sono i progetti futuri, questi sono i presupposti per cui credo necessiti proprio da parte nostra avere delle idee chiare, lungimiranti, più di quelle che abbiamo in questo momento, dobbiamo vedere al futuro.
A meno che non abbiate scelto di fare per altri 40 anni opposizione, io no, io lavorerò e mi batterò per portare nel mio piccolo, sul territorio, proproste e progetti futuri, sfrutterò ogni possibilità per ostacolare l’egemonia dell’attuale maggioranza per prepare un nostro futuro e perché no, pensare al governo di questa Circoscrizione.
Come politico non posso e non devo chiudermi la possibilità di dialogo e di confronto con gli altri, non posso accettare supinamente una inesorabile agonia se non ho
avuto il buon senso e l’arguzia politica di lasciarmi una strada aperta di dialogo e di confronto, duro, aspro ma leale, concreto e fattibile.
Come politico devo affrontare il domani, devo poter costruire per gli altri la possibilità di riscattarsi.
Devo vedere da lontano il futuro sviluppo di questo territorio, devo saper calibrare con senso le opportunità che potrebbero un domani determinarsi nel governare questa Circoscrizione.
Certo con un semplice no, non credo di poter fare molta strada anzi non la inizio neppure.
Ho il dovere di fare ciò anche per le generazioni future.
La grande carenza abitativa di Roma dove la mettiamo, vogliamo dire ai nostri elettori non ho permesso la costruzione di 5000 stanze abitative perché dovevo fare un dispetto all’attuale maggioranza, dovevo crocciaolarmi nel vederli litigare fra loro e per questo non ho consentito che vi fossero altre possibilità abitative in V°Circoscrizione ?, io personalmente non me la sento di dire questo ai nostri elettori.
Ne tanto meno posso dirgli me lo ha consigliato il Consigliere Comunale ed io obbedisco, verrei meno alla mia dignità di uomo.
Ho studiato, ho affrontato la questione con i Dirigenti del mio partito, ho avuto con loro un duro ma serio dibattito, portando avanti le mie strategie sul territorio, ho convinto loro
che F.I. deve votare per questa occasione in un determinato modo, perché ho portato loro ad un confronto territoriale ai quali non sono abituati perché non vivono il territorio come noi, perché non conoscono i problemi di chi non ha casa, non ha lavoro, non ha la possibilità di migliorare se è la propria famiglia.
Concludo, affermando ancora una volta la necessità in questa sede di essere attenti e lungimiranti, di essere concreti e decisi, senza condizionamento alcuno, provando una volta tanto a quardare un po’ più avanti senza avere paura e con tutta la determinazione che occorre per val valere le proprie ragioni.
Nella città di Roma c’è una enorme carenza abitativa, è vero il patrimonio Comunale è male amministrato, è mal sfruttato, ma anche se questo fosse perfetto certo non potrebbe sopperire alla attuale richiesta abitativa.
Da qualche parte la Città si dovrà pure espandere, o decidiamo oggi che i futuri lavoratori e famiglie che verranno a lavorare in questo territorio vadano ad abitare all’Eur o a Cinecittà, cosa progettiamo se poi non abbiamo possibilità di abitazioni, che sviluppo può avere un territorio se contemporaneamente non si creano i presupposti abitativi, i servizi e quant’altro.
Queste argomentazioni dovrebbero farci riflettere, ed essere una volta tanto più saggi di
“Re Salomone”.
Per quanto il dirompente danno ecologico che si andrebbe a perpetrare dando a questa proposta un parere favorevole, non ne sono pienamente convinto, tanto quanto il danno paesaggistico.
Palazzine a schiera a due piani e palazzine con un massimo di quattro con i relativi spazi verdi e servizi non mi preoccupano, sarei più preoccupato se poi questi progetti non venissero rispettati.
Concludo ribadendo la necessità di apportare degli emendamenti a questa proposta di deliberazione che appresso presenterò e che invito i colleghi di opposizione e di maggioranza ad approvare.
CONDIZIONI:
1 - prolungamento metro fino a Settecamini - Setteville di Guidonia;
2 - rivisitazione dei progetti dei fabbricati;
3 - costruzione di strade di quartiere;
4 - prolungamento della strada del costruito in Via M.Simone.
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