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Dettaglio documento pubblicato n. 78
 
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Data: 23/07/1998
Destinatario:
Descrizione: PROGETTO INTERVENTO GLOBALE
   
Dettaglio:
La famiglia rappresenta in questa società un elemento di stabilità, di equilibrio e di solidarietà alla quale chi governa questa città deve saper dare sempre delle risposte precise. Il nucleo familiare deve restare al centro degli interessi della società Italiana per evitare la dissoluzione dei vincoli di solidarietà che sono un patrimonio insostituibile da qualsiasi forma di intervento dello Stato. I titolari dei "DIRITTI SOCIALI" non sono solo gli individui ma anche i soggetti sociali. Per questo è necessario che esistano delle risposte in termini di stato sociale specificatamente aderenti ai bisogni delle famiglie. I giovani incontrano grandi difficoltà a costruire una famiglia, gli anziani non autosufficienti potrebbero essere meglio assistiti in famiglia, il trattamento fiscale delle famiglie invece oggi mi risulta essere addirittura penalizzante. Lo Stato assistenziale interviene con logica burocratica, mentre invece molti servizi possono essere svolti dalle stesse famiglie con maggior sostegno morale. La logica burocratica è una logica di massa e standardizzata, mentre molti servizi richiederebbero una grande attenzione per la persona, basta pensare ai servizi sanitari e all'assistenza. Occorre dunque a mio avviso stabilire degli iter abbreviati per l'approvazione di progetti di costruzione di nuove abitazioni o per la ristrutturazione di immobili già esistenti, dedicando con ciò maggiore attenzione oltre che al mondo della cooperazione (tutto), anche ai progetti individuali o di gruppi di giovani coppie, eliminando totalmente l'IVA sulla prima casa e l'ICI per i primi cinque anni, avere l'opportunità di scaricare dalle tasse annuali una parte della spesa di affitto dell' appartamento in cui si abita. Necessita a mio avviso detassare completamente i redditi bassi dall'IRPEF, dalle pensioni minime; basti pensare che per un reddito annuo di 15.000.000 lo Stato di sinistra preleva il 18,5 % di tasse, cioè 1.780.000; e per una famiglia monoreddito che Arriva al tetto di 30.000.000 anno, quindi un reddito di sopravvivenza considerando il costo della vita attuale, lo Stato socialista preleva il 26,5 %, cioè 6.600.000, è forse questo lo Stato Sociale che ci meraviglia. Integrare il reddito o adottare misure di defiscalizzazione per le famiglie che si fanno volontariamente carico di membri socialmente deboli: portatori di handicap, anziani, minori, ma non con il mero esborso di una cifra in denaro veramente vergognosa, come si sta oggi provvedendo; questo a mio avviso è soltanto "PURO ED INUTILE STATO ASSISTENZIALE". Promuovere tutte le forme di auto-organizzative delle famiglie ed in particolare il volontariato a base familiare, incentivando le forme di solidarietà tra famiglie soprattutto quando condividono uno stesso problema sociale prevedendo agevolazioni e sostegni. Riformulare le modalità di erogazione degli assegni familiari ai lavoratori, garantendo che il prelievo tributario specifico venga effettivamente ridistribuito alle famiglie e non disperso in altre voci di bilancio. Stabilire delle priorità sulla base dei parametri adeguatamente definiti nell'assegnazione degli alloggi di proprietà Comunale, con severi controlli su tutte quelle migliaia di abitazioni oggi di proprietà Comunale abusivamente occupate e senza che per loro venga pagato un simbolico fitto, dico simbolico, ma pagato da tutti. Riconoscere l'essenzialità del lavoro domestico-casalingo e di cura, in quanto attività importanti per la vita delle famiglie e per la società stessa. Va inoltre tutelato e riconosciuto il ruolo della madre, sia sotto gli aspetti assistenziali che sotto l'aspetto previdenziale. Questo potrebbe essere a mio avviso uno stato sociale funzionante, equo e proficuo e non la mera assegnazione di un assegno di cifra irrisoria che non aiuta, che non è assistenza sociale, che non merita neppure di essere chiamato tale. In questo modo è vero e puro ASSISTENZIALISMO infruttifero, senza scopo, senza ritorno di sorta, così cari colleghi si è al non ritorno. Non posso pertanto definire questo sussidio congruo e utile, anzi lo trovo dannoso sotto tanti aspetti lesivo della dignità di uomo. In questo modo viene snaturato il concetto di "SERVIZIO SOCIALE", ridimenziona e riduce, svuotandolo di contenuti la professionalità dei dirigenti e dei collaboratori del Servizio Sociale, i quali oggi svolgono un mero servizio di CONTABILITA' APPLICATA; cosa che può svolgere tranquillamente un amministrativo. Declassare l'impegno, lo studio, la passione, la professionalità è cosa assai grave, e questo chi governa questa città deve esserne cosciente, in una società dove si va ripetutamente alla ricerca della professionalità; Roma e l'Italia va in senso contrario. Questo non è il modo per fare assistenza sociale, questo è "ASISTENZIALISMO" Sfrenato, consentitemelo, ma è così, questo assistenzialismo non produce nessun effetto sul sociale e non migliora di certo le condizioni precarie di nostri purtroppo molti concittadini. Credo sia più proficuo e utile per la società assistere economicamente con (buoni casa, buoni libri, buoni sanitari, buoni alimentari) un numero minore ma con più incisività che un numero elevato senza aver poi soddisfatto le esigenze di nessuno. Occorre dare più servizi, perché di questo ha bisogno la gente, le 500.00 anno non risolvono il problema del sostentamento di una famiglia disagiata, l'individuo e la famiglia si sostengono se vi sono dei servizi adeguati, dei servizi efficienti, strutture ricettive per disabili, ragazze madri, centri anziani, centri socio-culturali polivalenti, incentivi al lavoro, alla collocazione di questi cittadini bisognosi ad un lavoro. Ci sono in questa delibera anche degli errori contabili, pregherei pertanto che si facesse chiarezza su questo e venisse sistemata correttamente la contabilità. 170.050.000 la delibera, invece ho riscontrato un importo di 171.150.000. Gradirei poi la giustificazione su cinque C.F. con lo stesso cognome BRN per un importo totale di Lit. 2.650.000; è un unico gruppo familiare che percepisce lo stesso sussidio ?. Mario Remoli
   

 
 

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