Dettaglio: |
Consiglio Straordinario del V° Municipio del Comune di Roma, promosso dal Consigliere Mario Remoli – Gruppo F.I..
INTERVENTO
Presidente, colleghi Consiglieri, la richiesta di un consiglio straordinario sulle problematiche di Casale Caletto sono una importante partenza per mettere in moto e far emergere una serie di problematiche che ci stanno in casa.
Si parla sempre di Pietralata, Casal Buciato, S.Basilio, Colli Aniene ma molto spesso ci dimentichiamo di porre l’attenzione su alcune vaste aree del nostro teritorio alla quali dedichiamo molto poco impegno.
Con il passare dei mesi, degli anni, queste problematiche si sommano, di ampliano, si amalgamano fra loro, tanto di diventare problemi di grande irrisolvibilità.
Non ha caso ho chiesto questo consiglio straordinario per porre all’attenzione di questo Consiglio le problematiche che si evidenziano in quella parte del territorio Municipale chiamato Casale Caletto, Tor Cervara, uno dei primi insediamenti industriali di questo territorio.
Ce ne per tutti i gusti e per tutte le competenze, partendo dal problema:
- Scuola materna unitilizzabile – non realizzato svincolo Roma-L’Aquila
- viabilità - depuratore di Tor Cervara inutilizzato – sicurezza - attenzione sociale
- dispersione scolastica - droga – malavita -sito per autodemolitori e rottamazione
SCUOLA: materna costruita e pronta per l’uso dal 2000, eppure nessun bambino fino ad ora non ci ha messo piede, tutta colpa di una industria di salumificio che è lì da moltissimi anni ma a soli 65 metri, il limite di edificabilità e agibilità è di 200 metri, la U.S.L. giustamente non ha consentito il N.O. per l’abitabilità, per motivi igienici e salubri, si sono spesi 4 miliardi; oggi è in condizioni disastrose, furti ed atti vandalici l’anno resa uno scheletro, nei giorni scorsi il 25/04 c’è stato un tentativo di occupazione da parte dei noti “senzacasa”, appoggiati come sempre da qualcuno che ben sa indirizzarli, quindi un danno economico per l’erario non indifferente, nel frattempo l’Assessore D’Alessandro cerca una soluzione tecnica
DEPURATORE di Tor Cervara, costruito con l’amministrazione Vetere in Via di Cervara, mai utilizzato perché si è provveduto in seguito con l’allacciamento direttamente al collettore di Colli aniene; oggi è rifugio di drogati, prostitute, illegali, zingari, punto di smercio e di quanto si può produrre all’interno dell’illegalità.
Si è chiesto l’intervento dell’assessore preposto D’Alessandro il quale non riesce a trovare 80 milioni per lo smantellamento dello stesso in quanto trattasi di “materiale speciale” nel frattempo ci si sono costruite all’interno baracche, loculi ed altro;
interrogato l’Ing. Tellico del Comune di Roma questi riferisce che il progetto per lo smantellamento esiste ma non è ad oggi praticabile per mancanza di fondi; evitiamoci qualche patrocinio in più e utilizziamo quel danaro per rendere più vivibile i nostri quartieri.
VIABILITA’, non ci sono parole per descrivere lo stato delle strade interne al quartiere e alla stessa Via di Tor Cervara, sempre pronta ad un decollo per l’allargamento e sistemazione del manto stradale, senza parlare delle difficoltà che incontrano i mezzi pesanti che servono le industrie della zona i quali non avendo lo svincolo verso la superstrada Roma-L’Aquila, come invece giustamente hanno ben fatto gli Amministratori del VII° Municipio Tor Sapienza, che oggi hanno uno svincolo importantissimo senza che il traffico locale pesi intensamente sulla stessa zona.
AUTODEMOLITORI . ROTTAMAZIONE:
- in data 2/10/97 il Consiglio Comunale di Roma ha ratificato l’adesione dell’allora Sindaco Rutelli all’ “accordo di programma” concluso tra Comune di Roma e Regione Lazio per l’individuazione dei siti per le localizzazioni ambientalmente compatibili delle attività di autodemolizione e rottamazione;
- tale accordo di programma, pubblicato sul BURL in data 20/02/98, ha individuato la zona di Tor Cervara come idonea ad ospitare attività di autodemolizione e rottamazione;
- nel corso del 2000 sono stati elaborati e successivamente approvati i progetti preliminare e definitivo dei centri integrati di autodemolizione e rottamazione, tra cui quello di Tor Cervara, è il caso di dire la ciliegia sulla torta;
- in seguito il vice commissario delegato per l’emergenza rifiuti di Roma e Provincia ha dichiarato con proprio decreto in data 20/11/2000 l’opera di pubblica utilità e i relativi lavori indifferibili ed urgenti, autorizzando il Comune di Roma ad occupare in via d’urgenza le aree occorrenti, tra cui quelle di proprietà di alcuni cittadini del V° Municipio, in attesa del completamento delle procedure di esproprio;
- nel frattempo, in data 07/01/2000 alcuni cittadini interessati all’esproprio, avuta notizia dell’imminente esproprio hanno consegnato all’arch. Mirella Di Giovine, allora Direttore del X Dipartimento competente del Comune di Roma, una nota in cui si segnalavano i motivi tecnici di inidoneità delle aree prescelte, purtroppo non si ebbe risposta alcuna, come si dovrebbe in base alla Legge 241/90, cosa ancora più strana che il X Dipartimento asserisce che tutto ciò non è di sua competenza nè per quanto la localizzazione nè la quantificazione.
Altra identica nota fu consegnata in data 07/01/2000 alla Direzione Generale per la Difesa del Suolo (settore danno ambientale) del Ministero dell’Ambiente, ma anche questa nota è caduta nel vuoto;
- in conformità all’accordo di programma di cui sopra, il Consiglio Comunale, con la delibera n° 176 del 19/11/2000, nell’ambito delle controdeduzioni alle osservazioni presentate avverso la Variante Generale al P.R.G. adotta con la delibera del Consiglio Comunale n° 92 del 29/05/77, denominata “Piano delle Certezze”, ha destinato a sottozona M6 (attività per autodemolizione e rottamazione) due aree in località Tor Cervara, entrambi con accesso da Via di Cervara;
- in data 20/1072000 la Giunta Comunale ha deciso di approvare la proposta di deliberazione “Adozione del nuovo P.R.G. della Città di Roma” e nei giorni seguenti tale Delibera n° 146 è stata sottoposta al vaglio delle allora Circoscrizioni per il parere di competenza (le osservazioni) al progetto di piano;
- gli elaborati grafici del progetto di P.R.G. sono stati immediatamente inseriti sul sito web del VI Dipartimento del Comune di Roma, dove tuttora sono consultabili in qualsiasi momento;
- la tavola G5.6 mostra chiaramente con colore rosso, una zona piuttosto ampia di Tor Cervara, destinata ad attività per autodemolizione e rottamazione, mentre analoga indicazione, per una mera svista materiale, non è riportata sulla tavola G3.6, carta gestionale del “Sistema delle infrastrutture tecnologiche”.
Il Consiglio della V° Circoscrizione pur avendo a loro disposizione solamente un mese per esaminare il progetto di P.R.G. trasmesso dalla Giunta Comunale, ha analizzato con scrupolo ogni singolo elaborato (quello possibile), giungendo caso unico tra le 19 Circoscrizioni ha formulare ben 25 osservazioni, come si legge nella pagina web del V° Municipio dedicata al nuovo P.R.G.; naturalmente sono passate solo le osservazioni di maggioranza, ricordo che personalmente dopo estenuante battaglia l'’opposizione portò in aula circa 40 emendamenti, tutti bocciati, nei quali se ben ricordo alcuni facevano riferimento proprio a quelle scellerate scelte.
- non solo quella maggioranza non ebbe nulla da eccepire circa la localizzazione a Tor Cervara capitanata dall’allora Presidente della Commissione Assetto del territorio la quale nonostante “passionaria” del verde, del decoro cittadino, dell’assoluta intoccabilità delle zone L2 – e N con zelo degno di miglior causa, ha osservato che nella già citata tavola G3.6 manca la prevista zona per rottamatori a Tor Cervara……in data 12/01/2001 la Giunta Comunale ha deliberato di accogliere le osservazioni al progetto di P.R.G. pervenute dal Consiglio della V° Circoscrizione.
Alcuni dei proprietari espropriandi hanno esperito ricorso al TAR, il quale, in attesa della sentenza di merito e ravvisando il cosi detto FUMUS BONI JURIS, ha emesso un’ordinanza cautelare di sospensiva, confermata in appello dal Consiglio di Stato.
- recentemente l’Assessore all’ambiente del Comune di Roma Dario Esposito, reso edotto dall’avvocatura Comunale dell’ordinanza di sospensiva dell’accordo di Programma di cui sopra, ha convocato una riunione (informale) delle autorità politiche e tecniche competenti, con a l’ordine del giorno la questione dei siti per autodemolitori.
- Nel corso di tale riunione pare che si sia deciso di reiterare in un prossimo Consiglio Comunale il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni espropriandi la L2 (piccola industria e artigianato) e N (parchi ed impianti sportivi) a M6 SERVIZI PUBBLICI PER CENTRI DI AUTODEMOLIZIONE E ROTTAMAZIONE : ( NUOVO P.R.G. ?).
Ricordo che nel febbraio 99 l’allora Presidente della Circoscrizione Loredana Mezzabotta, indisse presso il XII° Dipartimento del Comune di Roma un’assemblea dei proprietari frontisti di Via di Cervara; in quella sede ricordò ai presenti la necessità sociale di allargare la sezione stradale di Via di Cervara, che è di appena 6 metri, e, quindi, insufficiente al transito dei mezzi pubblici indispensabili ai cittadini per raggiungere il capolinea della metro B;
- sempre in quella sede fu chiesto ai frontisti di Via di cervara di cedere gratuitamente al Comune una fascia di idonea larghezza del terreno di loro proprietà prospicente la strada, in modo di consentire alla ITALFERR S.P.A. (società di ingegneria del F.S.) di procedere allargamento della suddetta strada;
- nel corso della medesima riunione la Presidente si guardò bene dall’informare i presenti che di lì a poco sarebbero stati espropriati allo scopo di costruire sui loro terreni un impianto di autodemolizione e rottamazione.
E’ grave il fatto che siano state prese dalle autorità territoriali decisioni di impatto devastante per lo stato dell’ambiente naturale e sociale senza una preventiva informazione e consultazione, e tanto meno concertazione, con i residenti, utilizzando, forse non a caso, lo strumento “dell’accordo di programma, che, come noto, non presuppone un coinvolgimento attivo dei cittadini nelle decisioni, questa maggioranza che si autodefinisce progressista per eccellenza, partecipativa in ogni contesto, sempre pronta a mettersi in discussione e a discutere con i cittadini di tutto; in questa importante decisione non ha pensato assolutamente ad ascoltarli; gli ha solamente notificato a posteriori di decisioni ormai definitivamente prese nelle stanze del potere progressista.
Si noti che vengono espropriati cittadini di Tor Cervara e Casale Caletto per assegnare poi le aree ad autodemolitori provenienti da altre zone municipali, in particolare da Pietralata, quartiere che, guarda caso, risulta inserito in un Programma di recupero urbano, con tanto di “Contratto di Quartiere”, spogliamo un altare per rivestirne un altro, mi è doveroso ricordare a questo Consiglio che il territorio del V° Municipio comprende non solo Pietralata, S.Basilio e Colli Aniene, ma anche Casale Caletto e Tor Cervara; bisogna impedire ad ogni costo, come atto di riscatto sociale di questo Consiglio Municipale che Tor Cervara diventi “LA DISCARICA” del V° Municipio.
Sulle pagine web del V° Municipio tuttora si legge che è intenzione di questa Giunta di: recuperare le aree degradate tra cui Tor Cervara e Casale Caletto; di intervenire su di esse con specifici bandi pubblici in sinergia tra il pubblico e privato, di far fare alle aree interessate un notevole salto di qualità dal punto di vista culturale e socioeconomico, di rilanciare le attività artigianali e produttive, incrementare l’imprenditoria specialmente quella giovanile ecc……
- nulla si legge, guarda caso, del sito M6 “SFASCIACARROZZE” a Tor Cervara, anche il programma del Presidente Caradonna si impregna sul “riscatto della periferia romana” – valorizzazione del territorio – riqualificazione ambientale del territorio ecc……
- egregio Presidente, sono certo dei suoi buoni propositi, tali frasi, non siano soltanto delle belle e vuote parole di stampo elettoralistico, gli riconosco anche le buone intenzioni , ma non posso fare a meno di rilevare che spesso fra il dire e il fare vi è di mezzo il mare, mi auguro che per Casale Caletto questo non sia.
- Voglio farle notare che gli interventi infrastrutturali necessari alla zona industriale di Tor cervara e volti al rilancio delle attività imprenditoriali sono certamente ben diversi da un impianto di autodemolizione, che contribuirebbe ad un ulteriore degrado, anche sociale della zona, con indubbio mancato afflusso di nuovi investimenti privati ed altrettanto indubbio prosperare di attività ai limiti della legalità; non si potrebbe escludere, nel periodo medio-lungo, un trasferimento in massa, in altra zona di Roma delle attività produttive esistenti, già pesantemente penalizzate da una scarsa accessibilità viaria.
MOTIVI TECNICI DI INIDONEITA’ DEL SITO DI TOR CERVARA PER AUTODEMOLITORI E ROTTAMAZIONE
a) Francesco Rutelli, da Sindaco di Roma, ha più volte dichiarato che i siti di autodemolizione sarebbero stati localizzati in aree esterne al G.R.A., sulla scorta di una Delibera Consigliare risalente alla fine degli anni 80;
b) Tutta la zona di Tor Cervara è limitrofe a due importanti parchi del V° Municipio, il parco della Caffarella e il parco dell’Aniene e quindi tutta la zona ricadrebbe sotto la tutela dell’art. 10 della Legge regionale 29/97;
c) Tutta la zona di Tor Cervara è vincolata dalle prescrizioni del vigente Piano Territoriale Paesaggistico ambito 15/9, approvato dalla regione Lazio ai sensi della Legge Reg. 24/98;
d) La cartografia e le norme del suddetto P.T.P. indicano una parte della zona di Tor Cervara, proprio adiacente al realizzando centro intregrato di autodemolizione, come vincolata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma come ambito di tutela archeologica L (abitato e necropoli di La Rustica);
e) Nella zona inopitatamente inserita come zona M6 di P.R.G. vi è un vincolo di inedificabilità assoluta cogente OPE LEGIS ( vegetazione naturale spontanea di cui all’art. 28 delle norme del vigente P.T.P);
f) L’area di Tor Cervara prescelta è indicata nella cartografia del vigente P.T.P. come zona di tutela orientata;
g) La sezione stradale di Via di Cervara è assolutamente e palesemente insufficiente al passaggio dei veicoli industriali di servizio ad una attività di autodemolizione;
h) I terreni individuati dal X° Dipartimento del Comune di Roma come idonei al sito per autodemolitori presentano una marcata naturalità ( come si legge nelle norme del P.T.P. 15/9) ed infatti vi è una vegetazione naturale spontanea tipica dell’agro romano, che è l’habitat di una fauna particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico (la volpe, l’istrice, il fagiano, numerose specie di uccelli);
i) Una parte dei terreni individuati dal X° Dipartimento del Comune di Roma come idonei al sito per autodemolitori sono soggetti ad uso civico (pastorizia), che, come noto, costituisce vincolo paesaggistico ai sensi della Legge 431/85 Galasso;
j) Una attività di autodemolizione comporta non solo un notevole inquinamento acustico (presse e traffico veicolare impiegato), ma anche un non trascurabile inquinamento atmosferico ( basti pensare alle polveri e ai gas combusti);
k) Le aree individuate dal X° Dipartimento del Comune di Roma come idonee al sito per autodemolitori non sono altro che la golena del Fosso di Tor Sapienza, con terreno alluvionale permeabile sede di falda acquifera a bassissima profondità, in parecchi punti affiorante in superficie, trattandosi in effetti di un ex lago prosciugato 60 anni fa; come può leggersi in qualunque manuale di ingegneria ambientale, è assolutamente necessario che una qualsivoglia attività di smaltimento rifiuti sia localizzata su terreno impermeabile, perché in caso contrario si avrebbe l’immediata infiltrazione in falda dei percolati inquinanti ( nel caso specifico oli minerali, gasolio, benzina, liquidi di accumulatori); inoltre la relazione geologica relativa a tali terreni ( con tanto di cartografia tematica rinvenibile sul sito web del VI° Dipartimento del Comune di Roma) li classifica con penalità 5, ossia, terreni in cui è sconsigliato edificare;
l) La falda acquifera di cui sopra in alcuni punti è addirittura affiorante, vedasi Fosso del Cervaro e un altro fosso minore, entrambi affluenti del fosso di Tor Sapienza, è usata dalle famiglie residenti, con regolare autorizzazione regionale per l’irragazione dei terreni agricoli, non che, per scopo potabile del bestiame;
m) La carta geomorfologica del V° Municipio riporta chiaramente l’area interessata dall’esproprio come soggetta nella sua parte meridionale all’esondazione periodica del Fosso di Tor Sapienza e nella sua parte settentrionale attraversata da una scarpata morfologica instabile con dislivello medio di circa 20 metri;
n) Il previsto e inaugurabile impianto di autodemolizione avrebbe un impatto paesaggistico – visivo devastante in una area della zona industriale di Tor Cervara, che, come evidenziato al punto H, presenta ancora un marcato carattere di naturalità da conservare gelosamente
|