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Roma 17/02/03
Egregi Colleghi del Centro Sinistra
del V° Municipio di Roma
“ i cuofani panari e i panari cuofani……….”
Non mi sbagliavo nel denunciare venerdì scorso in aula, durante il dibattito, sul documento da voi proposto e giudicato “acceso verbalmente” dal nostro Presidente Caradonna, nel farvi evidenziare quanto, nello stesso c’era di strumentale e di propagandistico.
Di sicuro è stata una delle più grandi manifestazioni che questo paese abbia visto.
Di certo è stato il corteo più imponente tra quelli che hanno attraversato le strade delle città di mezzo mondo.
Le manifestazioni di piazza così concepite, possono da sole fermare le armi ? probabilmente si, probabilmente no, anche se la storia ci insegna che qualche volta dire NO ad entrambi le parti può aiutare a far pensare o a far ripensare ad una scelta.
Se questa manifestazione servisse solo anche a far riflettere, a far moltiplicare gli sforzi per trovare le strade che portino a coniugare la sicurezza con il rispetto per la vita umana, avrebbe raggiunto il suo scopo.
Mai si erano viste contemporaneamente in tutto il mondo manifestazioni di questa ampiezza, segno che il tema della pace è universale e nessuno può arrogarsi il diritto di usarlo a fini di parte.
Dieci chilometri di pace; uno, due, tre milioni ? ma a cosa è servita questa folcloristica performans Italiana, nata sotto i colori della bandiera dell’arcobaleno e ridotta complessivamente in una manifestazione di parte, con bandiere rosse, verdi, gialle, bianche e con l’effige del “Che”, che di tutto si può dire meno che sia un simbolo di pace.
Anch’io ero li, e non mi sono servite bandiere o colori di parte per esprimere il mio NO alla guerra, NO al terrorismo, SI allo smantellamento degli armamenti di distruzione di massa, SI alla libertà del popolo Iracheno.
Voi ancora una volta avete perso l’ennesima occasione per rendervi credibili agli occhi più attenti dei cittadini romani e italiani.
Come me c’era una fiumana di gente non catalogata ne’ catalogabile, ognuno rappresentava se stesso; sapere quanti eravamo di preciso è ancora più difficile perché rappresentavano veramente la “società civile”, quella società con la quale molto spesso vi riempite la bocca.
Eravamo in tanti, una infinità e non somigliavamo nemmeno lontanamente alle “truppe cammellate” che la Sinistra di questo Paese ha portato in piazza, non per manifestare contro la guerra, contro Saddam, contro il reale rischio in cui tutti corriamo, ma per farci credere di aver riscoperto la loro unità; cosa che non risalta minimamente dai comportamenti e dalle interviste rilasciate dai vostri tanti leaders.
Ognuno a detto la sua, ognuno ha approfittato del grande palcoscenico mediatico non per sostenere l’impegno alla “causa” per cui erano presenti, ma per evidenziare ognuno a modo proprio la contrarietà al governo attuale, politicizzando e strumentalizzando politicamente una manifestazione di uomini liberi.
Mi chiedo perché, strumentalizzare mimetizzandosi dietro la bandiera arcobaleno se lo scopo primario dello scendere in piazza era di contrapposizione alla linea politica del governo di questo Paese, potevate scendere in piazza in prima persona senza doversi mascherare, avreste sicuramente fatto più bella figura.
Lo stesso D’Alema ha commentato:< mi piacerebbe vedere striscioni contro Saddam> non ce ne sono stati.
Veltroni nello scendere in pompa magna la gradinata del Campidoglio, seguito da una schiera di chierichetti ha commentato:< vorrei leggere o ascoltare in piazza tante accuse contro Saddam> non se ne sono viste e tanto meno sentite.
Agnoletto con un sorriso da farsi venire una paresi facciale ha commentato:< non vedo foto inneggianti al Rais, per fortuna> ci sarebbe mancato altro dico io.
Tutte queste contraddizioni emergono con vigore quanto ci si arroga il diritto di essere più pacifisti degli altri, sicuramente fra di voi ce ne sono molti ma li offuscate per far emergere ciò che alla società civile non interessa più, le vostre chiacchiere.
In realtà avreste dovuto (se pace è quella che avete in cuore) non approfittare di questa enorme disgrazia umana che potrebbe colpirci tutti da un momento all’altro, evitandoci gli interventi televisivi dei vostri leader utilizzando questo terribile momento della storia umana per qualche attimo di “pubblicità personale” su di un palcoscenico mondiale così vero e cosi puro; sarebbero stati più credibili ed avrebbero fatto più bella figura nel far intervistare le persone comuni e dare la parola a chi portava veramente una testimonianza di un mondo che soffre, o ancor meglio “starsene zitti” e sfilare in silenzio come tanti altri.
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