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Lettera aperta ai Consiglieri di opposizione del V° Municipio:
Margherito Patrizio
Ottaviani Giovanni
Chiapparelli Fiorella
Cosetti Anna Maria
Tiburzi Marco
Roma 17/07/2003 Menicucci Pietro
Sperandio Giorgio
“Non è vero che tutto passa: resta il peggio”
Ad una sofferta e motivata scelta, rispettosa dei canoni di civile dialettica politica, mi aspettavo un’altrettanta risposta dai toni meno ingiuriosi e dai contenuti più politici:
“chiedevo forse troppo alla vostra intelligenza”.
Ci sono voluti trenta giorni per partorire un manifesto scialbo di colori e di contenuti, colmo soltanto di parole offensive e volgari degne solo della più bassa stamberga di paese della quale, probabilmente, siete abitudinari frequentatori.
Ancora una volta avete fatto il possibile per dimostrare ai nostri cittadini la vostra incapacità dialettica e critica nei confronti di atti e fatti che, pur voi stessi contestate o ve ne servite a vostro piacimento quando più vi aggrada; ancora una volta avete perso l’occasione di apparire agli occhi della nostra Comunità come una aggregazione politica seria e capace in grado di governare civilmente un Paese.
“Traditore” lo sarei stato se avessi (come voi continuate a fare) supinamente taciuto su atti e fatti, azioni ed indirizzi politici che minano (per il solo fatto che se ne parli con tanta superficialità) la convivenza civile di un Paese, coinvolgendo ingiustamente le fasce più deboli della popolazione, scaricando sulle stesse le inefficienze, le contraddizioni e le incapacità dei vostri “capi”; i quali a distanza di tre anni non sono ancora riusciti a “sistemarsi” come a loro gradirebbe attraverso incarichi, posizioni strategiche di comando e quant’altro.
Allora e solo allora, avrei tradito la fiducia dei miei e dei vostri elettori, allora e solo allora avreste potuto utilizzare un così basso appellativo nei confronti di chi, deluso ed amareggiato non si riconosce più in quella formazione politica che alla sua nascita proponeva indirizzi e metodologie diverse; per questo mi sono dimesso dimostrando agli elettori tutto il peso delle responsabilità da me a suo tempo assunte, cosa che a voi non ha più di tanto sconvolto perché non ne avete sentito come me la necessità, vi invito a guardarvi profondamente dentro cercando in futuro (se mai ne foste capaci) di capire qual è lo spirito che sostiene una politica di “servizio” e se questa è compatibile con le vostre azioni quotidiane.
“Vergognarsi”, forse un po’ dovrei, per il solo fatto che il 42% dei consensi ottenuti quale candidato a Presidente di questo V° Municipio sono serviti a molti di voi a guadagnarsi il titolo di cui oggi vi fregiate permettendovi inoltre di sbarcare il lunario e sopravvivere nella vostra “mediocrità”; ed inoltre permettendo che: polacche, nullatenenti e scaltri politicanti attraverso il nostro sudore quotidiano speso sul territorio beneficiano ingiustamente di privilegi, sistemazioni personali ed altro, non avendo mai contribuito alla crescita e all’affermazione sul territorio del movimento politico in cui fortemente credevo, se non attraverso una loro sproporzionata e frenetica sete di potere colma di altrettanto ipocrisia.
Se una cosa mi rattrista di questa storia è l’atteggiamento tenuto dal capogruppo di se stessa Chiapparelli Fiorella: esprimendomi privatamente solidarietà per il gesto compiuto, condividendo le motivazioni che mi hanno spinto ad una così drastica scelta, concordando per altro con il mio pensiero nel continuare a fare una politica seria e costruttiva nei confronti della Comunità attraverso la “Società Civile ed agendo invece in modo completamente opposto sottoscrivendo un manifesto nel quale basterebbe cambiare un nome per farlo diventare “il proprio”.
Carissima Fiorella: “nessuno mi fa più paura di chi finge di avere coraggio” e nel dirti pubblicamente ciò ti invito, se intendi continuare la Politica, visto il caldo afoso di questi ultimi giorni a prenderti una ennesima vacanza, questa volta magari in un luogo dove il fresco possa contribuire a mettere un po’ di ordine nelle tue idee.
Per il collega Menicucci non me la sento di spendere una parola in più: “l’uomo preferisce più amarsi che conoscersi” è quanto basta perché in questa particolare situazione climatica possa trovare il tempo per riflettere sul significato della frase, se mai vi riuscisse.
Vi ringrazio comunque per avere in qualche modo contribuito ad accrescere la mia popolarità sul territorio, basti pensare che in sole 24 ore mi sono pervenuti 270 sms; 624 fax, nonché circa 300 telefonate di solidarietà da parte di cittadini del centro-destra che non conoscevo e che da oggi mi attiverò nel farlo.
Cari amici, la “Politica” è cosa seria se la si intende come tale, è cosa poco seria se ci si fa mal consigliare e prendere da una mano sbagliata.
Questo è quanto vi dovevo, cordialmente
Mario Remoli
Stampata e distribuita sul territorio Municipale in 35.000 copie
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