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Roma 19/06/2007 Al Presidente
del Municipio V° Comune di Roma
Ivano Caradonna
Via Tiburtina 1163 – Roma
All’Assessore alle Politiche della Sicurezza
Comune di Roma - On.le J.Leonard Touadì
Largo L.Loria, 3 –Roma – Fax: 06/67109912
All’Assessore alle Politiche delle Periferie
Comune di Roma - On.le Dante Pomponi
Lungotevere de Cenci, 5 - Roma Fax: 06/67106276
E p.c. al Sig.r Sindaco di Roma On.le Walter Veltroni
Fax: 06/6798573
Oggetto: occupazione teatro ex Istituto Gerini – Via Tiburtina 980
Con la presente, i sottoscritti cittadini auspicano un immediato intervento da parte degli Amministratori Municipali e Comunali a fin che, quanto in atto da qualche giorno presso il teatro Gerini, trovi prontamente una soluzione a favore dell’intera collettività.
A nulla sono valse le petizioni, le battaglie locali, gli scioperi fatti e il grido di dolore dell’intera Comunità di Ponte Mammolo Ina-Casa quando il 6 Giugno 2000 veniva chiuso l’Istituto, la mancanza di vocazioni sacerdotali era una giustificazione che non ci ha mai convinto perché ritenuta da noi demagogica e strumentale, c’era l’intenzione, oggi confermata, che la proprietà stava effettuando una vera speculazione commerciale.
La preclusione alla intera Comunità tutta di uno spazio ludico, sportivo, ricreativo e religioso quale era l’oratorio, a prodotto un frazionamento convulso della Comunità, e a nulla valsero le ragioni di questa inascoltata parte della città, che subì la chiusura repentina di quel luogo di aggregazione sociale, lasciando i bambini, i ragazzi, gli adulti e gli anziani allo sbando, disgregando una intera Comunità di lavoratori e lavoratrici che da 40 anni costituiscono il tessuto sociale del luogo.
Non è da oggi che voci più o meno autorevoli dichiarano che la proprietà vuole utilizzare quelle cubature e quegli spazi per la costruzione di un centro commerciale.
Nulla di sconvolgente e di drammatico se questo servisse a ridare vivibilità, servizi, decoro e dignità ad un quartiere che da anni aspetta un suo riscatto sociale.
Non bisogna andare lontano, basti pensare a quanto Auschian ha fatto di positivo, con le opere di compensazione nel quartiere di Casal Bertone, ridandogli vitalità, e sdoganandolo da una lenta ma inesorabile agonia comunitaria, rendendolo oggi un quartiere vivo e attivo.
Oggi il quartiere Ponte Mammolo Ina-Casa è annoverato per i suoi club a luci rosse, la prostituzione notturna, i club per scambio di coppie; dal monumento al degrado dell’ex edificio dell’Università degli Studi di Roma in Via Rivisondoli, dalle grotte di tufo colme di disperati in cerca di rifugio, da una persistente incuria generale, e dalle
estenuanti attese per vedere le scuole di Via Fossacesia e Via Rivisondoli completamente a norma per quanto sicurezza e praticabilità.
A noi cittadini non serve un teatro con ampie metrature e usufruibile per pochi e da pochi interessati.
A noi cittadini servono: SPAZI SOCIALI, SPAZI CULTURALI, LUOGHI DI AGGREGAZIONE, AREA GIOCHI PER BAMBINI, SPAZI SPORTIVI PER RAGAZZI, LUOGO DI PREGHIERA PER ANZIANI E NON, UNA PIAZZETTA, queste erano le funzioni dell’oratorio all’ora negatoci.
Oggi sono tutti preoccupati e tendono ognuno per il proprio conto ad alzare la voce per portare la proprietà ad un tavolo di discussione e concertazione, che ben venga.
Al di la della modalità della protesta attraverso “l’occupazione” che poco ci interessa, riteniamo che ognuno sia libero di dimostrare come più ritiene opportuno purchè in modo pacifico e democratico, e se poi questa protesta servisse ad ottenere in tempi brevi e attraverso una visione generale del quadro sopra descritto a risolvere le vere tematiche affrontate con la presente noi non siamo in disaccordo purchè sia chiaro che con la presente i Cittadini chiedono GARANZIE: al tavolo di trattativa con la proprietà si siedano:
- le Istituzioni Territoriali, attraverso la Sua persona;
- Gli Assessori competenti del Comune di Roma;
- la Associazione “La Cacciarella”;
- una delegazione rappresentante i Cittadini.
Attendiamo un cortese e sollecito interessamento al tema suesposto.
Mario Remoli
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