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Credo risulti “umiliante” per un popolo, venire a conoscenza che per far rispettare i regolamenti e le disposizioni in materia di trasparenza nel voto, i propri rappresentanti politici, all’interno delle Istituzioni, abbiano dovuto studiare e porre in atto una votazione con “impronta digitale” all’interno delle stesse.
Non voglio pensare al denaro pubblico speso per raggiungere questo “inquietante” obiettivo, sapendo peraltro che con lo stesso denaro, si sarebbero potute mettere in sicurezza decine e decine di scuole pubbliche.
Sempre nella speranza di non dover trovare, all’esterno degli stessi edifici istituzionali qualche dito, indice o anulare, utilizzato in precedenza, e poi abbandonato in terra.
Cordialmente Mario Remoli
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