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Poco a ridosso del G.R.A., adiacente a Torraccia, è sorto non molti anni fa un quartiere che purtroppo, a mio modesto avviso non può considerarsi “felice”.
Vuoi per la presenza della Centrale del Latte, la quale spesso provoca con i propri fumi di scarico esalazioni poco gradevoli.
Vuoi perché non ben collegata con le zone adiacenti.
Vuoi perché a tutt’oggi e quasi totalmente priva di servizi essenziali.
Storia più antica è quella del Consorzio Casal Monastero, piacevoli costruzioni a villetta che sono la parte più antica del quartiere; ma anche lì problemi non sono mai mancati specialmente con riferimento alla annosa questione della chiusura (giusta) di Via Dante da Maiano; la situazione dovrebbe essere risolta con la recente costruzione della famosa bretella di collegamento con Via Nomentana, la quale attenuerà positivamente la questione menzionata, anche se a mio modesto avviso subentreranno poi dei gravi problemi di inquinamento acustico e ambientale per l’enorme flusso di auto che la percorreranno.
Il quadro ad oggi devo definirlo al quanto scoraggiante sia per l’aspetto desolato che l’intero quartiere propone, sia per la vivibilità dell’intera e la poca cura dell’intera area:
a) alta tenzione a ridosso di civili abitazioni;
b) abbandono e degrado delle aree e piazzali spartitraffico;
c) il servizio raccolta rifiuti urbani mi risulta piuttosto insufficiente;
d) ovunque vaste aree con sterpaglia bruciata;
e) assoluta mancanza dei servizi cittadini essenziali.
Unica area verde attrezzata esistente, inaugurata in pompa magna da questa Amministrazione qualche mese fa è il parco giochi di Via Nomentum; oggi ridotto a “larva vegetale”.
La totale assenza di sorveglianza, la inesistente manutenzione ordinaria,
la vegetazione verde secca, l’ha resa un parco giochi per spettri.
Non mi soffermo a disquisizioni sterili, perché ritengo che le critiche debbano avere un risvolto propositivo e di stimolo.
Certamente non può passare inosservato lo spendere 2.000.000 di danaro pubblico per la realizzazione di un parco attrezzato a verde pubblico e poi abbandonarlo a se stesso.
Ritengo essere più produttivo e sicuramente più confacente alle aspettative della cittadinanza costretti a simili spettacoli di degrado e di abbandono del patrimonio pubblico, ripristinare quanto prima le “adozioni del verde pubblico”, concedendolo ad Associazioni o Comitati di quartiere esistenti sul territorio a fin che, con l’aiuto ed in collaborazione con gli Uffici Comunali competenti ( con il sempre richiamo ad una fattiva collaborazione con l’Amministrazione locale) possano, con l’impegno dimostrato in altre situazioni analoghe garantire un minimo di gestione e di mantenimento del patrimonio pubblico esistente.
Concludendo, il quadro generale d’insieme è sicuramente poco edificante per una Maggioranza che si definisce teoricamente “vicino ai problemi della gente” ed invece materialmente si trova a due chilometri di distanza.
Mario Remoli
Capogruppo F.I.
V° Circoscrizione
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